Intervista a Flavio Carera sulla stagione del Virtus Bologna

Intervista a Flavio Carera sulla stagione del Virtus Bologna

di Filippo Malossi

All’interno del numero V Magazine di questo mese, abbiamo intervistato Flavio Carera, ex giocatore della Virtus Bologna con la quale ha vinto tre scudetti (1992/93, 1993/94 e 1994/95), una Supercoppa italiana nel 1995 e una Coppa Italia nel 1997. Con lui abbiamo parlato della stagione appena conclusa della squadra bianconera e della Finale scudetto contro Milano, facendo un resoconto anche del cammino europeo della Segafredo.


Come hai visto gli acquisti di Hackett e Shengelia?

“Sicuramente sono stati due valori aggiunti che in breve tempo hanno contribuito molto alla squadra, sono stati bravi e hanno dato un apporto determinante per la vittoria dell’ EuroCup e per arrivare a questa finale, anche se forse la Virtus ci sarebbe arrivata comunque. Due innesti importanti per dare sicurezza al roster. Toko si è inserito benissimo nel sistema e in brevissimo tempo. Mi auguro che possa rimanere”.


Un tuo commento sulla stagione della Virtus Bologna in EuroCup

“Ogni tanto ha fatto qualche passo falso di troppo, poi ha trovato una chimica di squadra ottima, andare a vincere ad esempio a Valencia non è di certo cosa facile. Tornare in Eurolega era l’obiettivo fondamentale di quest’anno”.


Ti aspettavi che Milano vincesse lo scudetto?


“All’inizio pensavo la Virtus anche per il fattore campo, l’euforia di aver vinto la coppa europea e per essere andati in Eurolega. Milano poteva soffrire il risultato dello scorso anno ma allo stesso tempo pensavo che potesse essere una serie lunga. Purtroppo la Virtus ha perso la prima in casa ed ha avuto blackout importanti come nel match di Gara 6. Complimenti a Milano che ha fatto una grande stagione e ha meritato”.


C’è ancora un discreto gap da colmare tra Milano e Virtus?

“Con l’ingresso di Hackett e Shengelia, si è fortemente ridotto, siamo una squadra alla pari. Giocando ogni due giorni dipende sempre da come ci arrivi. Nessun giocatore si è infortunato seriamente durante la serie e bisogna anche tenere conto della variabile Covid che può tagliarti fuori. Giocatori italiani importanti hanno fatto una grande prova come Datome e Melli, forse è un po’ mancato Belinelli ma complessivamente ha fatto una grande stagione”.


Come hai visto la gestione di Scariolo di quest’anno?

"Per Scariolo non era semplice venire alla Virtus dopo che la Segafredo aveva vinto lo scudetto, si è affidato ai giocatori che riteneva più importanti e ha un po’ ridotto le rotazioni.
Alla fine vai con i giocatori che in quel momento danno qualcosa in più, ha dovuto scarificare qualche giocatore ma non gli si può dire nulla sulla stagione. Non era così scontato arrivare in finale, anche se Milano e Virtus erano favorite”.


Quanto e cosa bisogna cambiare per affrontare l’Eurolega?


“La Virtus torna a giocare l’Eurolega dopo 20 anni, abbiamo visto l’Olimpia e sicuramente ci vogliono più rotazioni. La Virtus ha giocatori forse più anziani di Milano e sicuramente bisogna prendere qualche giovane con collaudata esperienza. Jaiteh ha fatto vedere delle cose buone, ci vuole qualche innesto con una rosa un po’ più ampia. La proprietà ha la possibilità di fare una squadra di alto livello”.


Come vedi l’anno prossimo giocatori come Belinelli e Teodosic?


“Che siano due grandi giocatori non c’è dubbio e hanno fatto grandissime cose in questi anni, è logico che rimanere sempre al vertice diventa difficile.
Belinelli ha faticato un po’ con questi ultimi incontri ravvicinati e la rosa dovrà essere allargata. Credo che i giocatori saranno felici di venire in una squadra così gloriosa come la Virtus Bologna”.


Come giudichi l’annata di Alessandro Pajola?


“Un giocatore che ha riconfermato quanto di buono ha fatto in questi anni, da sempre il 100% soprattutto in difesa, con l’ingresso di Pajola la squadra è più aggressiva. Sicuramente anche lui deve crescere ed essere più intraprendente in attacco.
Si è specializzato come ottimo difensore e lo ha ribadito anche quest’anno, grande conferma e farà bene anche con la Nazionale”.


Un tuo commento su Alibegovic e Tessitori.


“Hanno fatto discretamente bene, non so i motivi dell’uscita dalle rotazioni ma sono stati due giocatori che quando sono stati chiamati in causa hanno sempre risposto presente. Non è sempre facile giocare avendo pochi minuti a disposizione. Per me si possono tranquillamente confermare e sai già cosa ti possono dare”.


Come hai visto la gestione Mannion?


“Purtroppo lui è stato sfortunato, dopo le partite che ha fatto in Nazionale ha avuto un problema che lo ha debilitato, ha fatto fatica a ritrovare condizione e devi inserirti in una squadra nuova, tenendo conto che questo è stato il primo anno in Italia. Può crescere e migliorare, nelle ultime partite è uscito dalle rotazioni ma bisogna dargli tempo. Si è ripreso ma ha avuto anche altri problemi fisici e non è stata un’annata facile, sul valore del giocatore niente da dire”.

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